Inclusione digitale vs digital divide

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Elisa Fadon

Luglio 11, 2022 | 2 min

Last Updated: Ago 23, 2022


Inclusione: un termine di cui si sente parlare molto spesso, soprattutto in riferimento alle disuguaglianze sociali che per lungo tempo hanno occupato le nostre vite. Parliamo di disuguaglianze in diversi ambiti che, nell’insieme, hanno causato e causano tuttora un enorme circolo vizioso di esclusione per alcune categorie di persone. Poiché anche l’ambito web è intaccato di tali disparità, è necessario ricorrere all’inclusione digitale il cui obiettivo è proprio quello di eliminare o almeno ridurre il cosiddetto “digital divide”.

Dal digital divide all’inclusione digitale

Il digital divide altro non è che l’esclusione dai benefici del progresso tecnologico e dell’innovazione.

Si può parlare di digital divide globale, quando la differenza è evidente da un Paese all’altro, o di digital divide sociale, quando le disparità esistono all’interno di uno stesso Paese. Infine, il digital divide democratico fa riferimento alla capacità o incapacità di partecipare alla vita pubblica del proprio Paese in base all’uso efficace e consapevole delle nuove tecnologie.

Inclusione digitale: a cosa serve?

Gli ultimi due anni hanno visto un’impennata dell’utilizzo della tecnologia, in tutto il mondo. E le disuguaglianze digitali non hanno tardato a farsi sentire. Quando si parla di esclusione digitale si fa riferimento principalmente a:

  • Problemi di connettività
  • Carenza di dispositivi
  • Insufficienza di competenze informatiche

Se c’è disuguaglianza digitale c’è disuguaglianza sociale. Per eliminare la disuguaglianza sociale, quindi, una delle basi da cui partire è proprio questa: l’inclusione digitale.

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Digitalizzazione inclusiva: come farla

Quali sono i fattori grazie ai quali possiamo dire di lavorare su una inclusione digitale? Innanzitutto, è necessario che tutti possano accedere alla trasformazione digitale indipendentemente dal genere, dallo status sociale, dalle competenze e capacità, dall’origine, dall’età, dal livello di istruzione e da disabilità.

Per fare questo, è importante lavorare su alcuni aspetti come:

  • Il costo, sia di accesso alla rete sia di acquisto di smartphone, tablet e pc, che deve essere alla portata di tutti
  • La qualità della connessione, che deve essere soddisfacente anche nelle zone più rurali
  • La consapevolezza nell’utilizzo dei servizi digitali, che deve essere all’altezza dell’offerta

Al di là dei passi compiuti dai singoli Paesi per mettere in pratica questi punti, non dobbiamo dimenticare il monito delle nazioni Unite, che già nel 2012 identificavano internet come diritto fondamentale dell’uomo.

Anche la Commissione europea nel 2021 ha presentato un progetto di trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030, sviluppando anche il concetto di “cittadinanza digitale”. Il percorso proposto per il cosiddetto “decennio digitale” vuole garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi digitali prefissati attraverso l’attuazione di progetti e partenariati internazionali.

Il futuro è sempre più online e l’inclusione digitale è un tassello fondamentale che non può più essere trascurato.